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      Hoggi, essendo stata la festa di San Francesco Saverio, si è fatta nella Chiesa del Giesù solennissima; e mentre v'ero a vespro insieme col S.r Principe, v'era anco presente il Sig.r Pietro della Valle, quel gentil huomo Romano ch'è stato in Persia et in India; e raccontando varie cose del suo viaggio e navigationi, disse che un Padre Giesuita Portughese haveva hora trovato un instrumento, come un horivolo con polvere, da poter con esso osservare le longitudini delle città et altre parti del mondo, e che perciò era stato chiamato in Spagna. Ma a quest'instrumento non ci credo, non sapendo che possa esser tale come forse si persuade, e che giustamente possa dare le dette longhezze. M'è parso nondimeno avvisarlo a V. S., acciò non tardi più a dar fuori il suo modo da osservare dette longitudini, perchè, come più facile e vero degli altri trovati sin qui, sarà da tutti abbracciato e di grandissimo utile alla navigatione et alle carte di geografia, che Dio sa se nessuna è vera in quel modo che si vedono stampate: e poi potrebbe qualch'un altro havere il medesimo pensiero di V. S.; onde non estimo bene tener più occulta questa sua inventione: e mi perdoni se forse entro troppo avanti. Intanto attenda a conservarsi. Mi comandi; e le bacio con singolar affetto le mani.
     
      Di Roma, li 2 di Decembre 1628.
      Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.maSer.re Aff.mo .
      Franc.o Stelluti.
     
     
     
      1915*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
      Arcetri, 10 dicembre 1628.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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