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      La quale, per haver accertata V. S. che havrei havuta, e non essendo sortito, ne presi grandissimo affanno, non tanto per restarne priva, quanto perchè ho dubitato che V. S. non si tenga aggirata, parendomi d'haverle detto una cosa per un'altra, ancorchè tale non fossi il mio pensiero; nè mai havrei voluto haver questi danari, perchè mi davano molta inquietudine: che per ciò, essendo sopravvenuto alla Madre badessa certa necessità, io liberamente gliene prestai, et ella adesso, per gratitudine e sua amorevolezza, m'ha promesso la camera di quella monaca ammalata(115) ch'io raccontai a V. S., la quale è grande e bella e valeva 120 scudi, et ella si contenta di darmela per 80, che in questo mi fa gratia particolare, sì come in altre occasioni m'ha sempre favorita. E perchè essa sa benissimo che io non posso arrivare anco alla spesa di 80 scudi, s'offerisce di pigliar a questo conto i trenta scudi che già tanto tempo il convento ha tenuti di V. S., pur che ci sia il suo consenso; del che non mi par quasi di poter dubitare, parendomi che non sia da sfuggir questa occasione, essendo massime con molto mio comodo e satisfatione, la quale già so quanto a V. S. sia di gusto. Pregola adunque che mi dia qualche risposta, acciò io possa dar satisfatione alla Madre badessa, che, dovendo fra pochi giorni lasciar l'offitio, va di presente accomodando i suoi conti.
      Desidero anco di sapere come V. S. si sente adesso che l'aria è alquanto rasserenata, e non havendo altro, gli mando un poco di cotognate, condito di povertà, ciò è fatto con mele, il quale se non sarà il caso per lei, forse non spiacerà a gl'altri.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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