Pagina (68/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io gl'assisto continuamente, parendomi adesso il tempo di dimostrare a S.r Luisa l'affettione che gli porto, con levarle quelle fatiche ch'io posso.
      Vincentio tenne parecchi giorni l'orivolo, ma da poi in qua suona manco che mai. Quanto a me, giudicherei che il difetto venissi dalla corda, che, per esser cattiva, non scorra; pure, perchè non me ne risolvo, glielo mando, acciò veda qual sia il suo mancamento e lo raccomodi. Potrebbe anco esser che il difetto fossi mio per non saperlo guidare, che perciò ho lasciato i contrappesi attaccati, dubitando che forse non siano al luogo loro. Ma ben la prego a rimandarlo più presto che potrà, perchè queste monache non mi lascerebbon vivere.
      S.r Brigida le ricorda il servitio che gl'ha impromesso, ciò è la dote di quella povera fanciulla; et io harei caro di sapere se ha havuto per(148) me dalla Portia il servitio che li domandai(149). Non lo nomino, acciò V. S. non mi dica fastidiosa, ma solo glielo ricordo. Havrò caro anco di sapere se la lettera ch'io scrissi per S.r M.a Grazia(150) fu conforme al desiderio di V. S., ché quando ciò non fossi, procurerei di emendar l'errore con scriverne un'altra, havendo scritta quella con molta penuria di tempo, il quale mi manca sempre per compire le mie faccende, e per disgratia non posso tor alcun'hora al sonno, perchè conosco che mi apporterebbe grandissimo nocumento alla sanità.
      La ringratio del servitio fattomi della muletta, la quale feci instanza che m'accomodassi, acciò che S.r Chiara, che la ricercava, non dubitassi che io non volessi che fossi servita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





Luisa Brigida Portia Grazia Chiara