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      Ma i tempi sempre torbidi credo che fusser cagione che detto Signore non fu da me: e forse qualche inaspettato ordine cagionò la sua partita di qua, sì che non la seppi se non alcuni giorni dopo. Gli toccai, nel ragionare, alcun motto sopra la mia invenzione del graduar la longitudine, e me ne ricercò di qualche informazzione in scritto per potersene servir costì; ma la partita improvisa tagliò tutti gl'appuntamenti.
      Il telescopio, per la parte che dependeva da me, era all'ordine sino allora, e se ne poteva veder l'uso; ma l'artefice(212), che doveva coprire il cannone (che è lungo circa 3 braccia) et adornarlo alla similitudine di quello che donai al Ser.mo Arciduca Carlo(213) di gl. m.a, e che penso che V. S. vedesse, mi ha trattenuto e trattiene ancora con sue ciancie: pure penso che fra 3 o 4 giorni sarà finito, e subito, fattolo vedere al S. G. D.a, che pur ne ha un simile et ha sentito di questo, procurerò che sia inviato a V. S., acciò ne disponga secondo quella più oportuna occasione che se gli presenterà, et insieme con esso manderò anco il piccolino.
      Quando ricevei la lettera di V. S., già era partito l'Ambasciadore, sì che non ci fu tempo di trattar con esso della longitudine, come mi avvertiva V. S.(214) Hora, in questo proposito io mi ritrovo ancora la bozza di altre scritture et informazzione che altra volta mandai costà. So che ho d'havere ancora la lettera che dovevo presentare al Vicerè di Napoli, dove era l'ordine di sentirmi e referire poi costà; ma per molto ch'io l'habbia cercata, non l'ho per ancora potuta ritrovare: ma ne farò maggior diligenza, e manderò quella e 'l resto ancora a V. S.; e l'harei fatto di presente, se non fussi tanto angustiato dalla strettezza del tempo, che mi tiene occupatissimo nel rivedere e dar l'ultima mano a i miei Dialogi, per trasferirmi con essi a Roma per pubblicargli e spedirmi in tempo di poter ritornar qua avanti S. Giovanni: e già sono in procinto per partirmi fra 8 o 10 giorni, e licenziato dal G. D. Spedito di questo negozio, ripiglierò con più quiete l'altro della longitudine, se ben veggo delle difficultà di poterlo effettuare per via di lettere, senza l'abboccamento con persone intelligenti: tutta via ne tratterò con più agio e più allungo con V. S., che assolutamente ne potrà restar capacissima più d'ogn'altro.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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