Pagina (232/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Oltre a quello ò detto sin qui, ò preso dua svolte del nostro fiume della Marina e dua altre d'un altro fiumicello, distanti l'una dal'altra poche centinaia di braccia; et avendo con diligenza osservato il luogo dove è arrivata in esse svolte l'ultima piena, e traguardato da una svolta al'altra, trovo in effetto che nelle parti di mezzo, sotto la prima svolta, l'aqqua non è arrivata a gran pezzo al piano che passa per i luoghi osservati: la qual cosa mi assicura maggiormente che l'aqqua vadi accrescendo la sua velocità e scemando la sezione dove non à intoppi che possino ritardare la sua corrente, sì come, per il contrario, mediante le svolte o simili impedimenti la vadi ritardando. Io li confesso che non so vedere, quando anche non ci fossero questi impedimenti delle svolte et il ritardamento che in esse riceve la velocità d'un fiume, non so vedere, dico, che dovessi in ogni modo esser dubbio in questo negozio, nè per qual cagione la minor pendenza che toccha, v. g., a ciascun braccio del fiume più torto e lunghe, che sia nel medesimo piano del diritto e che abbino l'istessa caduta in tutta la lor lunghezza, non abbi da causare diminuzione di velocità et aumento di sezione, e tanto più in un fiume di più diritture, dove necessariamente (mentre sia tutto nel medesimo piano) a ciascuna dirittura si va crescendo o scemando il declive: e gl'effetti che si veggono tutto il giorno, in un istesso fiume, di ricrescimento e diminuzione di velocità e sezione mediante le doccie de' mulini, pescaie o simil cose, penserei che avessi a levare ogni sorte di differenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





Marina