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      All'altra viene opposta la incertezza della riuscita e del potersi praticare sopra il mare ed in nave, mediante l'instabilità e continua agitazione del vascello, per la quale si teme che l'uso del telescopio, in ritrovare le stelle opportune e necessarie, resti impedito.
      Ora, acciò che per tale incertezza non si resti di tentare un tanto benefizio, che è la massima ed ultima perfezione della navigazione, mi pare che si possa proporre a Sua Maestà che resti servita di accettare un mio figliuolo, intelligente di tale professione, la carica del quale sia di presente l'attendere alle nuove descrizioni e correzioni di tutte le carte nautiche e geografiche già scoperte e da scoprirsi (sic), ed in particolare di tutte le possedute da Sua Maestà, con assegnarli quello stipendio che sarà conveniente e necessario per condursi là e quivi mantenersi. Quivi poi, essendo già instrutto perfettamente di tutto quello che appartiene all'altra parte della mia invenzione, si potrà continuare e praticarla sopra navi; pel che ho pensato di mandare insieme con esso un'altra persona, pratichissima nel maneggiare il telescopio, e, oltre a ciò, che ne possa fabbricare di sua mano quella quantità che sarà necessario: uomo di gran complessione, di vista acuta, ingegnoso, paziente, ed in somma attissimo a superare tutte quelle difficoltà che portano seco tutte le arti nel lor primo nascimento; le quali difficoltà coll'esercizio non solamente si superano, ma si rendono praticabili con grande agevolezza, come non in un solo ma in tutti gli esercizi umani continuamente si scorge, de' quali nessuno, per vilissimo che sia, riesce nella prima applicazione, che altri, quanto si voglia ingegnoso, vi faccia.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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