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      Questo è quanto mi è sovvenuto in questo particolare, quale mando a V. S. così abbozzato, acciò con il suo discorso facci grazia di vedere se ci trova fallacia, et farne quel capitale che conviene di cosa fatta in fretta, attribuendo tutto al desiderio che tengho di venire in chiaro di verità così curiosa. Del resto io le bacio la mano; e se pensassi che il S.re Galileo avessi gusto di vedere queste esperienze, potrà farli intendere che ci sono cannelle e canali di più sorte, e che in casa mia, domattina o quando comanderà, ci sarà commodità di farle e servire l'uno e l'altro, conforme a quanto devo.
     
      Di casa, 17 Gen.° 1630(410).
      Di V. S. molto Ill.re
     
     
      Scusi se mi fussi scappato qualche passerotto, et intenda qualche cosa per discrizione, chè ò le mani aggranchiate e mi par fatica a ricopiarla.
     
     
      Serv.re Aff.moAnd.a Arrighetti.
     
     
     
      2106.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
      Arcetri, 24 gennaio 1631.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 96. - Autografa.
     
      Amatiss.mo Sig.r Padre,
     
      Speravo di riveder V. S. avanti che si dessi principio alla quarantena; visto che non mi è sortito, desidero almeno di sapere come stia di sanità di corpo e di quiete di animo, che quanto all'altre cose necessarie per il suo vivere mi persuado ch'ella stia comodamente, per haverne fatta provvisione o almeno con haver largità di poter romper clausura tanto che vadia alla busca, sì come ha fatto per il passato, il che mi sarà grato d'intendere; che per altro non credo ch'ella si curi di allontanarsi dal suo caro tugurio, particolarmente in questa stagione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





Gen Arrighetti Bellosguardo Padre