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      Quanto alli venti, son restato sodisfattissimo; et io pure pensai, doppo che li dimandai il quesito(424), che arrivando il moto della terra sin alla luna, chiaramente si potea comprhendere che il negotio di venti terrestre non poteva stare in tal modo.
      Circa li suoi Dialogi, infinitamente si doliamo, l'Ill.mo Sig.r Cesare Marsilii et io, con questi Signori suoi partiali, ch'egli trovi sì duri incontri che non permettino d'uscirne in luce: ma non è maraviglia, poichè le cose grandi sogiaciano a grandi contrasti. Il sudetto Sig.r Cesare more di voglia di vederli; unde io, così pregato da lui, vengo a supplicarla, che quando egla pensi di non poterli publicare, voglia far tanto favore, et a me ancora, di farne havere una copia, che di già ho scritto al P. Lucio che ritrovi un scrittore, che lo paghi a nome mio: et sii sicura che non uscirà dalle nostre mani, mentre egla non lo permetta. Questo istesso potria scrivere ancora il suo Discorso intorno all'innondatione del fiume(425) che dice; e se pure hora non si risolve a questo, almeno il P. F. Lutio mi favorirà di fare transcrivere il Discorso. Starò con desiderio attendendo qualche nova di lei, e come li haverà sodisfatto la mia solutione del problema, et novi commandi: e per tanto li baccio le mani; et il Sig.r Cesare Marsilii, che hieri hebbe gratia d'haver un putto maschio e sta tutto in allegrezza, se li ricorda devotissimo servitore, come questi altri Signori, et io più di tutti.
     
      Di Bolog.a, il 16 Febrar 1631.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma(426)


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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