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      [vedi figura 2219.gif]Hora, perchè mi manca il tempo, non dirò altro, rimettendomi alla sua scrittura; ma solo ch'io li risposi, haver la luna compito un'intiera revolutione quando ritorni alla medesima fissa, poichè quanto al determinare un'intiera circulatione non mi par che ci habbi che fare il sole, ma si deve haver riguardo solo alle stelle fisse, dovendosi riputare, in rispetto di quelle, come se non si movesse la luna del moto intorno al sole, ma che fosse in quiete: anzi ho detto, che quando il punto T andasse per questo gran cavo vagando per qualunque strada, e sregolatissimamente, e che la luna andasse sempre seguitandolo, girando regolarmente intorno a lui come suo centro, posto che fosse tal moto fatto per spatio che fosse insensibile rispetto alle stelle fisse, che nulladimeno saria finita l'intiera revolutione mentre la luna ritornasse alla medesima fissa; nè mi pare che ci sia di bisogno d'introdure altro moto di direttione dell'asse della sfera lunare verso l'istessa fissa per mantenere l'identità del punto, principio e fine della circolatione, facendo quest'offittio la stella fissa. Che poi i pianetini di Giove, per essempio, partendosi dalla congiuntione co 'l sole rispetto a Giove, mentre ritornano alla congiuntione co 'l medesimo sole, overo mentre che Saturno dal perigeo del suo epiciclo, movendosi intorno a quello, ritorna al medesimo perigeo, habbi passato un'intiera revolutione reale, quanto importa il moto di Saturno intorno al sole, credo per me che sia vero, havendo in tal modo Saturno scorso intorno al centro dell'epiciclo più che tutte le fisse.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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