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      M'allegro infinitamente della sua prosperità e sanità: prosperila il Signor Idio felicemente per molt'anni. Spero che se anch'io potessi villeggiar in Arcetri, sarei più giovane, nè conterei li anni. Con questa sarà un poco di tamaro, perchè l'impedimento de' sospetti a' passi impedisce il mandarne più quantità. La ricetta è questa: parti eguali, tutto pesto et incorporato. Alcuni vi aggiungono un poco di comino.
     
      Finocchio;
      Coriandoli;
      Savorezza;
      Erba maggiorana, overo persa;
      Anisi.
     
     
      Le fo humilissima riverenza, con baciarle le mani.
     
      Di Ven.a, li 24 Luglio 1632.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.mo Ser.re e Comp.re
      Filippo Mannucci.
     
     
     
      2284.
     
      TOMMASO CAMPANELLA a GALILEO in Firenze.
      Roma, 5 agosto 1632.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 124-225. - Autografa.
     
      Molto Ill.e et Ecc.mo Sig.re
     
      Ho ricevuto i Dialoghi di V. S. Ecc.ma dal Sig.r Magalotti(773) nel mese di Luglio, secondo V. S. m'havea predetto a' 17 di Maggio, et non li scrissi subito perchè mi parse meglio leggerli prima. Ognun fa la parte sua mirabilmente; e Simplicio par il trastullo di questa comedia filosofica, ch'insieme mostra la sciocchezza della sua setta, il parlare, e l'instabilità, e l'ostinatione, e quanto ci va. Certo che non havemo a invidiar Platone. Salviati è un gran Socrate, che fa parturire più che non parturisce, et Sagredo un libero ingegno, che senza esser adulterato nelle scole giudica di tutte con molta sagacità. Tutte le cose mi son piacciute, e vedo quanto è più forzoso il suo argomentare di quel di Copernico, se ben quello è fondamentale.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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