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      Domattina dunque (poi che le lettere sono arrivate solo oggi) presenterò la lettera al Rev.mo P. Maestro Fulgenzio; e quanto egli mi dirà, sarà esseguito da me con prontezza, come intenderà. Et in mentre la prego a exercitare l'autorità che tiene sopra di me in cose di rilievo, et affettuosamente la reverisco.
     
      Ven.a, 13 Nov.e 1632.
      Di V. S. molto Ill.reSer.re Devot.mo
      Fran.o Galilei.
     
     
     
      2347.
     
      FRANCESCO NICCOLINI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 13 novembre 1632.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 58. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re Sig.r mio Oss.o
     
      Oltre agl'offizi e diligenze fatte per servir a V. S. in conformità del suo desiderio, come pur le accennai la settimana passata(879), andai a trovar il S.r Card.l Ginnetti(880), et le rappresentai tutto quel che V. S. adduce per rimostrar in certo modo l'impossibilità del venir a Roma, acciò S. Em.za, come suggetto della Congregazione del S. Offizio e creatura amata da S. S.tà, si compiacesse di rappresentarle tutte queste cose e favorirla, come credo senz'altro che havrà fatto. L'istesso ho fatto con Mons.r Assessore(881) alcuni giorni sono; nè ho lasciato questa mattina di passar con ogni maggior efficacia il medesimo offizio con S. S.tà, rappresentandoli la grave età di V. S., la sua poca sanità, la stagion che corre, i pericoli del viaggio e gl'incommodi della quarantena, massime a lei avvezza in questi tempi di starsene in una picciola camera, con quel più che mi dettò l'affetto che io le porto et l'obbligatione et il desiderio che ho di servirla.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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