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      Ipolito Francini, sc. 75, che sono per i meriti del semestre che hora matura(904). E ricordando a V. S. Clar.ma la mia devota servitù, con reverente affetto gli bacio le mani e prego felicità.
     
      Di casa, li 17 di Xmbre 1632.
      Di V. S. Clar.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
      Galileo Galilei.
     
      Fuori: Al Clar.mo Sig.re e Pad.n Col.moIl Sig.r Cosimo del Sera.
      In sua mano.
     
     
     
      2369*.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 18 dicembre 1632.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 28. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.re e P.ron mio Col.mo
     
      Non scrissi la posta passata a V. S. molto Ill.e, perchè non havevo cosa di novo; e se bene di presente haverei la medesima scusa, tuttavia non voglio far passata, e darli aviso come sto bene, ancorchè mi prema l'essere senza il nostro Mons.r Ciampoli, dal quale ho lettera amorevolissima, che la stanza li riesce felicissima, e mi comanda che li baci le mani caramente in nome suo.
      Intorno al suo negozio, non sento altra novità, e spero in Dio che se V. S. potrà venire a Roma, si habbia da ottenere una gloriosa vittoria contro l'ignoranza e contro la malignità. Io non manco nelle occorrenze, se bene non sono di quelle alte, parlare in diffesa sua. Sento da tutti gli intendenti lodare le opere sue in sommo grado, e ogn'uno la compatisce et io sopra tutti, come quello che li vivo tanto obligato, che se spendessi la vita stessa per lei, mi parerebbe di far poco. Torno a replicare che spero in Dio che concederà felice fine a questi travagli; e con questo V. S. resti ancor lei consolata.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIV. Carteggio 1629-1632
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1965-1965 pagine 604

   





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