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      Ni anche lui istesso l'à mai saputo, poichè, essendose assai decervelato a cercar la sua definizione, dice che non è ni questo ni quello, et poi quasi niente: la forma depende della materia, la privatione non è niente, donche tutti li principii naturali sono quasi niente. Me stupisco come è possibile che si stia tanto in questa ignoranza. Il mondo haverebbe un grandissimo obligo a V. S., si volesse mettere la mano a ristorare questa sienza; et estimo che nissun altro che viva lo possa fare come lei. Quanto a me, dico sinceramente che di tutti li scritti antiqui et moderni che lezo, non trovo nissuni che sianno tanto pieni, anzi sianno tutti cossì soda et profonda dottrina, come li suoi. Godo, sono rapito a vederle et gustarle. Me permetta proponere alcuni altri dubii, chè di altro non spero poter sapere la verità.
      Li altri principii, cioè elementi di compositione, le mettono quatro soli, perchè non sono altri moti semplici che il in su et il in giù et il circolar, et questi sono il grave et il leve et duoi nel meso. Ma fin adesso non so quali sianno li gravi ni leggieri; perchè tanto l'aria va in fondo d'un profondissimo pozzo, come in cima d'una alta torre, senza alzar niente l'aqua, benchè scaturiente; et l'aqua sta in fundo d'un pozzo, senza venir su la superficie della terra, senza violenza; il fuoco viene anche in giù, come le trabi ardenti et altri meteori. Si se dice che è per rispetto de l'essalazione terrea, ma perchè è stata elevata, o perchè non casca avanti che infiammarse? anzi doverebbe andar più in su per il fuoco predominante, o per haver aquistato quel novo grado di levità.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485