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      Poichè si vol dar tal nome, estimo che tutte le cose possono dirse gravi, ma manco le une delle altre, perchè nissun può determinare fin dove sia il grave et fin dove sia il leve, et dove comincia l'ingiù et dove principia l'insù. Questa difficultà è simile a quella del caldo et del freddo, che è un progresso dal manco et manco caldo fin alla privatione d'ogni caldo, si puol esser: et in questa estenzione sono infiniti gradi, li quali non hanno nissuna determinazione nelli suoi mèsi, dove si deva finir un contrario et cominciar un altro; et così di tutti li altri elementi. Et di là mi par molto mal fondata la opinione di quatro elementi, li quali estimo infiniti, non essendo nissuna mesana determinazione fra gli estremi: et questo mi par esser anche necessario nelle qualità, che siano infinite: tanto mi sotisfava che portassero per ragione, perchè quatro elementi fanno sei combinazioni, che è numero perfetto et contiene tutte le consonanze musicali, come quelle che allegano.
      Un'altra assurdità quasi ridicolosa, di metter il quarto elemento del fuoco, superiore a tutti, puro, semplice, senza attione, senza comunicar il suo calore, senza colore. Le tre altri, che vediamo, che tochiamo (si elementi se debbono dire), sono composti impuri; et a quello che non sapiamo ni anche si sia, li diamo tutti li attributi di perfettione, senza nissuna ragione, nissun indizio. Questo mi fa sovenire, che pescando li tóni, si qualcheduno della rete soto l'aqua, si affermava iusto di quanto peso era; et di quelli che eranno in terra, che si manegiavano, nissun lo sapeva ni anche a vinti lire presso.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485