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      Ho visto anche alcuni tiri d'artiglieria passar botte piene di terra, poste l'una sopra l'altra, senza moverle niente, li quali con poca spinta fossero cascate; ma li tiri che venivano di lontano le facievano cascare: che mostra che la velocità et forza del tiro vicino separava così prontamente l'unione delle parti del continuo, che il resto del corpo non se ne sentiva niente, et al contrario di tiri lontani. Et questo non è bisogno confermare con altre isperienze, che li tiri delli progietti et delle soste non sianno più veloci nel principio che nel fine.
      Bellissima mi è parsa quella speculazione che li cadenti si movono obliquamente; ma per più facile intelligenza volrei far differenza del moto alla lazione, et dire che le fabriche, arbori, non si movono, ma sono portati: poichè il moverse localmente è cangiar di loco; ma il luoco è il prossimo ambiente immobile (direi anche notabile); donche quello che non cambia la positione al rispetto del prossimo ambiente, non deve dirse movere; et il comune modo di parlare è di denotar il loco per il prossimo ambiente notabile, come il campanile di Sant Marco è nella piazza di Sant Marco, e non si dirà in Lombardia ni in Europa; et così delle altre cose. Di poi è molto difficile di aquietarsi dicendo che una cosa, movendosi per una linea retta, o al longo d'una linea retta, se mova obliquamente, et che l'inchiostro spanto contra un muro descrivi una linea retta, movendosi obliquamente. È vero che in relazione al più lontano ambiente immobile questo accade; ma mi pare più facile, et più conveniente al comune uso di parlare, di dire che queste cose si movino rettamente: et più facilmente s'intenderà, quando se dirà non moverse li edifizii, ma esser portati, come un colo di seda non si move, benchè sia portato della nave, et lasciar alla natura almanco questa quiete, perchè estimo che del moto d'alterazione si movino continuamente tutte le sue parti, con l'incorruttibilità del tutto, per causa delli altri moventi, finchè si divenghi a qualche causa prima immobile; chi non volesse mettere inclinazione propria et primaria a tutte le cose di moverse sè stesse, et quello sarebbe quel che si chiama materia prima.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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