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      Non dimeno sentendo che ella, priva di consolazioni interne et esterne, si conserva sana, mi consolo, e rendo grazie a Dio benedetto, nel quale ho ferma speranza di ottener grazia che V. S. se ne torni qua da noi con quiete d'animo e sanità di corpo. In tanto la prego a star più allegramente che sia possibile; e si raccomandi a Dio, che non abbandona chi in Lui confida.
      Suor Arcangiola et io stiamo bene, ma non già Suor Luisa, che dal giorno che V. S. si partì in qua, è stata sempre in letto con dolori eccessivi, conforme al suo solito; et a me convenendo star in continuo moto et esercizio per applicargli rimedii e servirla, si porge occasione di sollevar l'animo da quel pensiero che forse troppo l'affliggerebbe per l'assenza di V. S.
      Il Sig.r Rondinelli(46) non è ancora venuto a goder la comodità che V. S. gl'ha largita della casa, dicendo che le sue lite non gliel'hanno permesso. Ma il nostro Padre confessore non lascia di darvi spesso volta: saluta V. S., et il simile fanno la Madre badessa e tutte le amiche. Suor Arcangiola et io infinitamente e senza intermissione preghiamo Nostro Signore che la guardi e conservi.
      L'inclusa che gli mando, fu trovata da Gioseppe(47) lunedì, nel luogo dove hanno recapito ordinariamente le sue lettere.
     
      Di S. Matteo in Arcetri, li 5 di Febb.o 1633.
      Di V. S. molto Ill.reFig.la Aff.ma
      Suor M.a Celeste.
     
      Fuori, a tergo della lettera (car. 169t.): Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
      Il Sig.r Galileo Galilei;
     
      e in altro foglio a parte (car. 170t.): Al molto Ill.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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