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      Scrissi li giorni passati a V. S. quanto sarebbe stato oportuno 2 lettere del S. G. D. alli Em.mi SS.i C. Scaglia e Bentivoglio, li quali subodoro che si mostrano intenderla benissimo per me: e quando se ne habbiano uno o due in quella Congregazione che sieno restati capaci e sicuri di protegere l'innocenza e la verità, si può sperare che possino esser bastanti a quietare i più alterati: però col mezo e favore dell'Ill.mo Sig.r mio fautore e protettore, dico del S. Balì, prego V. S. a procurarle e inviarmele: al qual Signore, nel fargli parte di questi avvisi, V. S. mi farà grazia far humilissima reverenza in mio nome, mentre a loro con vero affetto bacio le mani e prego felicità.
     
      Roma, li 25 di Feb.o 1633.
      Di V. S. molto I.
     
      Obblig.mo Ser.re e Parente
      Galileo Galilei.
      In un polizzino allegato:
     
      Letta la presente, favoriscami farla inviare alle mie Monache e a Vincenzio.
     
     
     
     
      2425.
     
      ANDREA ARRIGHETTI a [GALILEO in Roma].
      Firenze, 26 febbraio 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 21. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      Tutti li suoi amici e servitori, e io più d'ogn'altro, come più obbligato, non potevono sentir cosa di lor maggior gusto e consolazione, di quello che s'è compiaciuta V. S. di significarmi per la gentilissima sua de' 19 stante. Però le rendo grazie infinite di così buona nuova in nome di tutta la conversazione, promettendoci da così buon principio, e dalla sua sincerità, migliore il mezzo et ottima la fine di questi suoi travagli, e che queste persecuzioni sieno per ridondare in sua somma gloria e reputazione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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