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      Quanto al procurar che ella vedesse una comedia, non posso dir niente, perchè bisognerebbe governarsi secondo il tempo nel quale ella venissi, se bene io veramente crederei che stessimo più in salvo lasciandola in quella buona credenza in ch'ella deve ritrovarsi mediante le parole di V. S., già che ella si mostra desiderosa di sentirci recitare. Similmente la venuta del P. D. Benedetto ci sarà gratissima, per esser egli persona insignie e tanto affezionata a V. S. Gli renderà dupplicate le salute per nostra parte, e mi farà anco grazia di darmi qualche nuova della Anna Maria(119), la quale V. S. esaltava tanto l'altra volta che tornò di costà, perchè io fino all'hora me gl'affezionai, sentendo il suo merito e valore.
      S.r Arcangiola sta alquanto meglio, ma non bene affatto, del suo braccio; e S.r Luisa sta ragionevolmente bene, ma però con grande osservanza di vita regolata. Io sto bene, perchè ho l'animo quieto e tranquillo; e sto in continuo moto, eccetto però le 7 hore della notte, le quali io mando male in un sonno solo, poi che questo mio capaccio così umido non ne vuol manco un tantino. Non lascio per questo di sodisfare il più ch'io posso al debito che ho con lei dell'orazione, pregando Dio benedetto che principalmente le conceda la salute dell'anima, et anco le altre grazie che ella maggiormente desidera.
      Non dirò altro per ora, se non che habbia pazienza se troppo la tengo a tedio, pensando che io ristringo in questa carta tutto quello ch'io gli cicalerei in una settimana.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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