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      Recapitai le lettere per la R.da Suor Maria Celeste sua figliuola, e debbe rispondere per mezo del S.r Bocchineri.
      Scrissi la settimana passata del Cavaliere Chiaramonti chiamato a Roma(187), ma l'ho per una cantafavola, nè credo che hora costì si curino di far venire di qua filosofi, per la temenza che non arrecassero con loro altra mercanzia che mattematica; e una quarantina lunga il Chiaramonti non la piglierebbe a fare. Mi dispiace che il P. Abate Don Benedetto non sia per passare di qua, per gli impedimenti de' passi che ci sono al tornare a Roma; ma questo dispiacere verrà soprabbondantemente ecceduto dal gusto di intendere che quanto prima sia a Roma per poter giovare alla causa di V. S. Alla quale pregando dal Signore Dio lunga vita con ogni felicità, fo cordialissima reverenza.
     
      Firenze, 16 di Aprile 1633.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo e Obb.mo
      Mario Guiducci.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Roma.
     
     
     
      2470*.
     
      MARIA TEDALDI a GALILEO in Roma.
      Firenze, 16 aprile 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T.XIII, car. 175-176. - Autografa.
     
      Molto Ill. et Ecc.mo Sig.r mio Colend.mo S.
     
      Quanto gusto e contento mi habbia apportato la gentilissima sua delli 2 del presente, lingua humana non lo potrebbe esplimere, trovando in quella cose di molta mia satisfazione, che è principalmente la sua sanità e bene stare, e che la lontananza e' gravi suoi negozzi non habbino sbandita la mia anticha e fedel servitù dalla buona e giovevole gratia di V. S. E.ma; chè in vero ne dubitavo e temevo, come in voce dissi ultimamente (cioè domenica, che fummo alli 10 del corrente) a Suor Maria Celeste: quale ancho essa mi diceva non havere ricevuto risposta, che molto si meravigliava e stava con pensiero sempre di vari accidenti; ma io la consolavo con l'ottime nuove che io vado giornalmente procurando da terze persone, e così ci andavamo rincorando l'una a l'altra, sì che per quella giornata la passai con più quiete.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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