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      Resta solo che ella stia di buon animo, procurando di non progiudicare alla sanità con il soverchiamente affliggersi, rivolgendo il pensiero e la speranza sua in Dio, il quale, come padre amorevolissimo, non mai abbandona chi in Lui confida et a Lui ricorre.
      Carissimo Sig.r padre, ho voluto scrivergli adesso, acciò ella sappia che io sono a parte de i suoi travagli, il che a lei dovrebbe esser di qualche alleggerimento: non ne ho già dato indizio ad alcun'altra, volendo che queste cose di poco gusto siano tutte mie, e quelle di contento e sodisfazione siano comuni a tutte; che però tutte stiamo aspettando il suo ritorno, con desiderio di goder la sua conversazione con allegrezza. E chi sa che mentre adesso sto scrivendo, V. S. non si ritrovi fuora d'ogni frangente e di ogni pensiero? Piaccia pur al Signore, il quale sia quello che la consoli e con il quale la lascio.
     
      Di S. Matteo in Arcetri, li 20 di Aprile 1633.
      Di V. S. molto Ill.reFig.la Aff.ma
      Suor M.a Celeste.
     
     
     
      2475*.
     
      ANTONIO QUARATESI a GALILEO in Roma.
      Siena, 20 aprile 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 45. - Autografa.
     
      Molt'Ill.e et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
     
      Penso che hormai sia V. S. alla fine de' sua negozi, e che non volendo aspettare costà li caldi, possa ogni volta dar volta in qua. Io li ricordo il mio desiderio di servirla, et aspetto al suo passaggio il favore che promesse alla casa mia.
      In Firenze hanno fatto un poco di rumore, mediante certe petechie che sono andate a torno; ma in breve si spera sarà cessato ogni sospetto.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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