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      Come si sia parlato con il Commissario, le potrò facilmente dire quando ella possa sperare di partir di qua, afin di dare gl'ordini oportuni. E li bacio le mani.
     
      Di casa, questo medesimo giorno di sabato.
      Di V. S. molto Ill.reAff.mo Ser.re
      Franc.o Niccolini.
     
     
     
      2565*.
     
      ANTONIO BADELLI a ........
      Roma, 2 luglio 1633.
     
      Arch. di Stato in Modena. Avvisi di Roma, 1633. - Di mano sincrona.
     
      Di Roma, li 2 Luglio 1633.
     
      .... Il Galileo, oltre l'abiurazione, era stato condennato per molto tempo alle carceri del Sant'ufficio; ma in grazia del G. Duca gli è stato assignato il palazzo di Sua Altezza, posto alla Trinità de' Monti, in luogo delle carceri medesime....
     
     
     
      2566.
     
      ANTONIO BARBERINI a...., Inquisitore di Modena.
      Roma, 2 luglio 1633.
     
      Arch. di Stato in Modena. Inquisizione. Lettere della Sacra Inquisizione, 1629-1641.-Autografa la firma.
     
      Rev. Padre,
     
      Benchè dalla Congregazione dell'Indice sia stato sospeso il trattato di Nicolò Copernico De revolutionibus orbium coelestium, perchè in quello si sostenta che la terra si muova e non il sole, ma questo sia centro del mondo, opinione contraria alla Sacra Scrittura; e sia stato proibito da questa Sacra Congregazione del Santo Officio più anni sono a Galileo Galilei di Fiorenza di tenere, difendere, insegnare in qualsivoglia modo, in voce o in scritto, la detta opinione; non dimeno il medesimo Galileo ha ardito di comporre un libro intitolato Galileo Galilei Linceo, e, senza palesare la detta proibitione, ha estorto licenza di porlo in stampa, come ha posto; e supponendo nel principio, mezzo e fine di quello, di voler trattare hipoteticamente della sudetta opinione di Copernico, ha con tutto ciò (benchè non ne potesse trattare in modo alcuno) trattatone in guisa tale, che si è reso vehementemente sospetto di haver tenuto tale opinione: onde, inquisito et carcerato in questo Santo Offizio, per sentenza di questi Eminentissimi miei SS.ri è stato condannato ad abiurare la detta opinione et a stare nella carcere formale, ad arbitrio delle Eminenze loro, et a fare altre penitenze salutari, come V. R. vederà nella congiunta copia di sentenza e di abiura, che se le manda affinchè la notifichi a' suoi Vicari e se n'habbi notitia da essi e da tutti li professori di filosofia e di matematica, perchè, sapendo eglino in che modo si è trattato con il detto Galileo, comprendino la gravità dell'errore da lui commesso, per evitarlo insieme con la pena che, cadendovi, sarebbono per ricevere.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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