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      Il Sig.r Dino(406) sta bene, ma ed egli ed io e tutta la nostra conversazione starebbe incomparabilmente meglio se potessimo godere della sua desideratissima e sospiratissima presenza, quale piaccia a Dio di concedercela quanto prima. In tanto andiamo ingannando il meglio che si può questa così lunga dimora, col farne frequentissima menzione ne' nostri ragionamenti. Qui per fine la riverisco con ogni osservanza et abbraccio con ogni affetto, salutandola in oltre e rendendogli centuplicati i baciamani per parte del Sig.r Dino e del Sig.r Manetti(407), a' quali si aggiunge il Sig.r Alessandro Pitti, che mi commette che io faccia in suo nome una giunta non piccola di saluti e riverenze.
     
      Fir., 30 di Luglio 1633.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Dev.mo S.re
      Niccolò Aggiunti.
     
     
     
      2609*.
     
      MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Siena.
      Firenze, 30 luglio 1633
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 244. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
     
      Mi rallegro sommamente di intendere che V. S. continui a star bene e con tranquillità, e la riconosco per grazia speciale del Signore Dio: perchè il contrappesare con un piccolo romano un peso gravissimo, quale io stimo essere stato il suo infortunio, non mi pare opera così agevole come ella mi figura esemplificandolo con una stadera materiale; et io, quanto a me, non so accomodarvi l'applicazione tanto che mi sciolga la difficultà del problema.
      Qui, per la Dio grazia, stiamo bene; onde, se ella potesse ottener grazia di ritornarsene, il timore del male non la dovrebbe ritenere dal proccurarla.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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