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      Nam ego quidem, iniuria novercantis fortunae ac semper otium aut subsidia negantis, cupiditati meae, qua ferebar in illa studia, satis nunquam facere potui, vix ultra mediocritatem enisus et nunc per 20 et amplius annorum spatium, quo distrahor in alia omnia, plerorumque oblitus, nisi quod interdum in transcursu et quasi furtim mathematicas delicias animi caussa regustare soleo. Quo non obstante, autorem ita me spero interpretaturum, ut neque fidem neque diligentiam meam sitis desideraturi: nam neque recondita penitioris astronomiae notitia hanc ad rem esse necessaria, sed astronomicorum terminorum, qui in italica latinaque lingua fere iidem esse solent, itemque linguae italicae cognitio, quorum utrumque mihi vindicare audeo, sufficere videntur. Avide librum expecto....
     
     
     
      2614**.
     
      GERI BOCCHINERI a [GALILEO in Siena].
      Firenze, 4 agosto 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 250. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      Ho poco tempo per rispondere alla lettera di V. S. de' 31, perchè hora licenziamo l'ordinario.
      Sento contento che i vetri(414) siano giunti salvi. Mi rallegro delle sue conversationi et degli altri gusti che ha costì; ma nondimeno la compatisco della gelosia ch'ell'ha della sua casa. Il memoriale del Norcino V. S. potrà favorire di mandarlo a me, già che egli non è costì, perchè lo consegnerò qui al suo parente(415).
      V. S. deponga ogni dubio quanto a quello che attiene alla clavicola, perchè non ho che dirle più di quello che le scrissi allhora(416), nè mi ricordo di haver promesso di scriverle altro.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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