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      Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XCI, n.° 119. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Oss.mo
     
      V. S. mi favorisce di maniera, ch'io tengo cagione d'insuperbirmi; e già mi stimo da qualche cosa per vedermi in grazia di V. S., la quale mi perseguita con la gentilezza e mi tiranneggia con la cortesia. Gl'oblighi che le professo sono tanti, quanti i meriti della sua persona; le grazie che le rendo sono infinite, come è infinito il conoscimento di quanto devo. Non mi sono però giunti all'improviso gl'effetti della sua benignità, perchè erano di già palesi. Séguiti pure V. S. di patrocinarmi, chè così sodisfarà sè stessa col favorirmi, e mi farà trovar la ragione più presto che io non credevo.
      Il S.r Primicerio(471) mi ha avvisato di quanto passa; et io, confidentemente parlando con V. S., sono sicuro che la semplice croce della scomunica habbia fatto grand'effetto costà. So ben io gli assassinamenti che sono stati fatti alla casa mia, e che taluno passeggia cotesta città vestito del mio, et io mi trovo esule. Credami pur V. S. ch'io non parlo a caso: però la supplico di mostrar come da sè che sarebbe bene di publicarla, e che il S.r Ambasciatore mio Signore sia di questo parere, perchè si voglia vedere in che termine sia lo stato mio. Per grazia, V. S. tocchi questo tasto, e dalle risposte giudichi poi se io parlo a caso.
      La lettera di V. S. delli 18 stante, l'ho ricevuta appunto adesso che si sta per serrare il piego. Sarò da quei Signori ai quali V. S. ha scritto, e vedrò se habbino ricevute le lettere.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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