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      Ma sia pur come si voglia; mentre che ella, per grazia di Dio benedetto, si conserva sana e lieta, tutti gl'altri accidenti son tolerabili, anzi si fanno soavi e gustosi con la speranza che tengo che da queste sue e nostre mortificazioni il Signor Iddio, come sapientissimo, sia per cavarne gran bene, per Sua pietà.
      La disgrazia del vino è stata grande per V. S., e sto per dire maggiore per noi, che, perchè lei trovassi le botti ben condizionate, non ne haviamo mai bevuto un pocolino, e di quella che V. S. lasciò manomessa ne pigliammo poco, perchè presto prese il fuoco e non ci piaceva più, e quel poco di bianco, per aspettar troppo lungamente V. S., diventò aceto. Ve ne sono in casa 6 fiaschi dell'ultimo che si è venduto, che è ragionevole per la servitù: ve n'erano alcuni di quel primo che si levò via, che era diventato cattivo affatto, e non ho voluto che lo bevino; fino al nuovo bisognerà che lo comprino a fiaschi, e pregherò il S.r Rondinelli che indrizzi Geppo ove possa andar a trovarne di quella sorte che sarà proporzionata per loro.
      Per la muletta si è fatto provvisione di 3 migliaia di paglia bonissima, e si è pagata sette lire e quattro crazie il migliaio. Strame quest'anno non ce n'è stato, oltre che non sodisfà alla bestiolina.
      È un gran pezzo che havevo mandato il ragazzo a pigliar l'orivolo, ma il maestro non glielo volse dare, dicendo che voleva aspettare che V. S. tornasse. Hieri mandai di nuovo a dirgli che lo rimandassi in ogni maniera, e disse che bisognava prima rivederlo, che tornassi un altro giorno, e così si farà; e se per sorte non lo dessi, ordinerò al ragazzo che sia con il S.r Rondinelli.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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