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      L'opera del Cav.r Chiaramonti(513) non è capitata a queste librerie, se non con occasione di farla legare a istanza di particolari, sichè non l'ho possuta se non leggiermente e per trascorsa vedere, come parmi haverli scritto altravolta(514). È ben vero che le debolezze erano tante e tali, che a prima giunta anco a me in gran parte si manifestorono.
      Sto con grandissima ansietà del suo ritorno in Firenze per molti rispetti, ma in particolare per il desiderio che tengo di veder in luce il resto delle tante maraviglie che il suo intelletto ha scoperto et è per scoprire al mondo, quando sia che Dio benedetto li conceda vita e ozio, o per dir meglio tranquillità e quiete. Con che, ricordandomeli vero e devotissimo servitore, li faccio riverenza, salutandola in nome del S.r Filippo Magalotti, quale con grande istanza mi dimanda di lei.
     
      Roma, 9 7b. 1633.
      Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maS.re Obligat.mo
      Ant.o Nardi.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
      Siena.
     
     
     
      2686.
     
      NICCOLÒ AGGIUNTI a [GALILEO in Siena].
      Firenze, 10 settembre 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 29-30. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Io non potevo ricever da V. S. Ecc.ma maggior honore che esser fatto partecipe dell'ambrosia delli Dei, che tale a mio giudizio e gusto deve chiamarsi ogni speculazione del suo sovrano ingegno. Quest'ultima sua meditazione mi ha arrecato gusto grandissimo, non solo perchè ho veduto in essa resoluto con tanta facilità et evidenza un quesito così bello e curioso, ma ancora per l'importante considerazione che appresso ella vi fa, deducendone quella mirabil necessità che nella struttura delle fabbriche tanto artificiali quanto naturali si ritrova, di esserci una limitata grandezza oltre la quale l'arte o la natura, tentando di fabbricare, più tosto demolirebbe e distruggerebbe.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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