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      Tanto m'impose ella ch'io dovessi dirgli, e tanto le dico.
      Gli mando buona quantità di pillole, quelle dorate, acciò le possi donare, e quelle in rotelle per pigliarne per sè quando ne ha bisogno.
      Havrò caro di sapere se quelle poche paste che gli mando gli saranno gustate, non essendo riuscite a mia intiera sodisfazione, forse per il desiderio che ho che le cose che fo per lei siano di tutta quella esquisitezza che sia possibile, il che mai mi riesce. I morselletti di cedro (che son quelli che sono in fondo della scatola) per lo manco saranno troppo duri per lei, havendogli io fatti subito che V. S. venne a Siena, sperando di poterglieli mandar molto prima che adesso. Gli raccomando la scatola, perchè non è mia.
      La nota delle spese che gli mando, questa volta importa più dell'altre; ma non si è potuto andar più ritirato. Almeno V. S. vedrà che Geppo ci fa honore con la sua buona cera, et ha penato assai a riaversi da quella malattia che ebbe. Le £ 7 che ho appuntate di elemosina, le detti per amor della Madonna Santissima la mattina della Sua natività ad una persona che si trovava in gran necessità, con condizione che si facessi orazione particolare per V. S.
      Se ella se ne andrà alla villa, come spero, in compagnia di Monsignore, potrà con maggior facilità andar tolerando la lontananza(549) del suo caro tugurio; sì che, di grazia, procuri di star allegramente, e se gli par che il tempo sparisca, come in una sua mi scrisse non è molto, spariranno anco presto presto questi giorni o settimane che ella deve ancora trattenersi costì, e maggiore sarà la sua e nostra allegrezza quando ci rivedremo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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