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      Hora se ne sono andati a Piombino; onde per causa, ma non per colpa, di questo bambino si ha havuto quasi a rappresentare una tragedia in casa nostra. Al bambino si è mutato balia; intanto la vecchia con 2 suoi piccoli figliuoli si trattengono in(594) casa nostra, non si assicurando di tornare a casa loro.
      Seguitiamo qui di godere ottima sanità, lodato Iddio. Et a V. S. bacio le mani.
     
      Di Fiorenza, 7 di Ott.re 1633.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
      Geri Bocchineri.
     
     
     
      2740**.
     
      NICCOLÒ CINI a GALILEO in Siena.
      Firenze, 8 ottobre 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 317. - Autografa.
     
      Molto Ill.re S.r e P.ron mio Oss.mo
     
      Sino lunedì passato feci portare alla villa di V. S. barili sei del meglio vino che si sia fatto nella mia tinaia delle Rose(595), e fu ricevuto e imbottato da una sua donna. Resta adesso che ella comandi che le botte si riempino spesso, che è 'l miglior modo che si tenga per mantenerlo buono.
      La prego a conservarmi la sua grazia e far humilissima reverenza in nome mio a Mons.r Arcivescovo; e per fine ad ambi due prego dal Signor Dio il colmo d'ogni felicità.
     
      Fir.e, 8 Ott.re 1633.
      Di V. S. molto Ill.reDev.mo Ser.re
      Niccolò Cini.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Siena.
     
     
     
      2741*.
     
      MARIA CELESTE GALILEI a [GALILEO in Siena].
      Arcetri, 8 ottobre 1633.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 237. - Autografa.
     
      Amatiss.mo Sig.r Padre,
     
      Il Sig.r Rondinelli, che rivedde le botticelle da vino bianco, mi disse che ve ne erano tre bonissime, come avvisai a V. S., et interrogato da me della loro tenuta, mi replicò che questo non occorreva ch'io l'avvisassi, perchè V. S. poteva a un dipresso saperlo; mi disse bene esservene dell'altre, ma che non si assicurava a dirmi che fossero di tutta bontà. Questa settimana poi egli non è potuto venir qua su, onde nè anco si è potuto far nuova diligenza; ma ne ho fatta io una che non credo che le spiacerà, et è questa: che nella nostra volta sono 3 o 4 botti, una di 6, una di 5 e l'altre di 4 barili, le quali ogn'anno si sogliono empier di verdea; ma perchè quest'anno non se n'è fatta punta, le ho incaparrate per V. S., perchè son sicura che son buone, con autorità di mandarle nella sua cantina, acciò che quivi si possino empiere quando ella manderà il vino, e lasciarvelo fino che ella sia in persona a travasarlo a suo modo, o lasciarvelo tutto l'anno, se gli parrà. V. S. per tanto potrà rispondermi il suo pensiero.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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