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      2838.
     
      GIROLAMO BARDI a GALILEO in Firenze.
      Pisa, 3 gennaio 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 41. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio P.ron Col.mo
     
      Intendo da Mons.re Ill.mo Arcivescovo(1) che 15 giorni sono V. S. partì di Siena per godere le delitie della sua villa e in solitudine attendere ad eternare il suo nome con nuovi trattati, del che me ne rallegro assai con V. S., e compatisco Mons.re Ill.o che tanto la sua partenza ha sentita. Io mi trovo sequestrato in casa dal giorno di S. Caterina in qua: il male veramente, oltre la febbre, per gl'accidenti di cardialgia è stato pericoloso e fastidioso, e mi ha lasciato tanto debole che non posso ancora uscire fuori. Intendo che venne con la Corte il S.r Aggionti: il primo passo che farò fuori, vedrò di supplire con esso all'obligo mio, per essequire tanto più li suoi cenni, che mi sono commandamenti, e desiderarei, come V. S. mi disse, che gli ne scrivesse(2).
      Stamparò quanto prima il mio primo Ingresso(3), e ne farò parte a V. S., come è mio debito; e sarei di pensiero di stampare anco la prima lettione di Platone, che è in forma di apologia contro Aristotile, e mi son valso di molte sue galanterie(4); ma temo li denti de' cani rabiosi, essendo noi troppo pochi, e chi vuole farli partire con ragioni dal testo, è un volere stuciccare le vespe che dormono e trattare dell'impossibile.
      Per fine, di cuore offerendomeli, le baccio humilmente le mani, e desioso de' suoi commandi me le raccomando.
     
      Pisa, li 3 di Genaro 1634.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965, pagine 744

   





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