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      M'è stato di somma consolatione d'intendere il ritorno di S. S.a costì alla patria. N. S. lo mantengha mille anni. Bene è vero che non posso negare a V. S. il disgusto che ho havuto della sententia che fu data a Roma del suo libro, non ostante essere stati convinti dalle potente ragione di S. S.a Questi sono frutti del'invidia, che nascano dal'astutie e malignità de' Giesuisti, che non vorriano vedere altra virtù che in loro; e perchè non si sentano capaci di arrivare a quella di S. S.a, con la rabbia e gelosia loro la vorriano aterrare. Ma in questo le è riuscito al contrario, poi che il libro di S. S.a non fu mai tanto ricercho; chè havendone fatto venire più volte per amici, e trovandone ancora alcuni, mi sono stati levati a ruba a persone a chi non si possano disdire, che ce ne fussi le milliaria, haveriano spaccio; e se fussi stato in lingua fransese o latina, qua saria stato ristanpato per più volte. Et essendo sopra questo proposito, li dirò che sono stato ricercho da questi librari mia amici, che havendo qualque opera a stampare, gli ne stamperanno senza alcuno premio, anzi a S. S.a daranno quella quantità di copie che sarà accordato; et io per l'obligho(45) che li tengho, e per le virtù e scientie che possede, come amatore d'esse, li offerisco con ogni sincerità et amore in quello vaglio e posso in queste parte. Se S. S.a ne farà stato, lo riceverò a favore particolare; e ciò li dico di puro affetto e di quore. E facendoli humilmente reverentia, li pregherò da N. S. il colmo d'ogni vero bene.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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