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      Firenze, 4 Marzo 1633(166).
     
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo e Devotiss.o Ser.
      Dino P.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.moIl Sig.r Gal.o Gal.i
      In villa.
      Arcetri.
     
     
     
      2900.
     
      NICCOLÒ AGGIUNTI a GALILEO in Firenze.
      Pisa, 5 marzo 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 27. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
     
      Ho letto con tal sentimento di cuore i suoi travagli, che sono stato tutti questi giorni, e sto di presente, grandemente turbato. Principalmente mi duole la nuova di Suor Maria Celeste; so l'affetto paterno e filiale che tra di loro passa, so l'altezza d'intelletto, l'accortezza, prudenza e bontà di che è dotata la sua figliuola, e non vorrei in modo alcuno che quella che gli è stata unica e soavissima consolazione de' suoi travagli, hora, mancando, gli desse materia d'inconsolabil pianto. Con tutto ciò in ogni caso di humana necessità bisogna più tosto che ci mostriamo grati e contenti di quella parte di bene che ci è stato conceduto, che afflitti et impazienti di quella parte che ci vien tolta. Piaccia non dimeno a Dio benedetto non solamente di non torre a V. S. tanto bene, ma di accumulargliene almen con qualch'altro degl'infiniti da lei meritati.
      L'altra nuova della malvagità romana, sempre più ostinata et infellonita, oltre al dolore, mi ha suscitata un'amarissima bile che internamente mi travaglia; e 'l travaglio si accresce nel saper che il vomito è pericoloso, e bisogna per forza vivere col cuore pieno di tanta amarezza, e tacere e soffrire.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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