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      Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 267. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molt'Ill.re Sig.re mio Oss.mo
     
      La morte di Suor Maria Celeste è dolsuta ancor a me infinitamente, come quella che l'amavo con affetto particolare per le sue virtuosissime qualità e meriti di V. S., la qual compatisco in estremo di questo travaglio e d'ogn'altro ancora. È ben vero che mi confido tanto nella sua prudenza, così ben conosciuta da me e da tutto il mondo, che stimo superfluo diffondermi in consolarla, come meriterebbero i suoi accidenti, e tanto più che si puol assicurare che ancora continua in me un ardente desiderio d'ogni sua prosperità, e che non ho pari in compatirla ne' suoi infortunii: mentre a V. S. bacio le mani con tutto l'animo.
     
      Roma, 22 di Aprile 1634.
      Di V. S. molto Ill.reDevotiss.ma Serva
      Caterina Riccardi Nicc.ni
     
     
     
      2926**.
     
      GERI BOCCHINERI a GALILEO in Arcetri.
      Firenze, 25 aprile 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 44. -Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
     
      V. S. può credere che il S.r Vincenzio nostro sia stretto dal bisogno a farsi quel vestito, dovendo viaggiare; et riuscendo a lui le cose molto scarse in quel paese, non può senza il soccorso destinatoli da V. S. tirare innanzi sè, la moglie et duo figliuoli, con la necessità che ha di mantenere una cavalcatura, rispetto a' viaggi del suo offizio. Si aggiugnerà a tutto questo il debito col Venturini, che importa molti centi di lire, delle quali non mi sovviene il numero preciso, non havendo io meco adesso il conto. Però io la prego, a nome anche del S.r Vincenzio, a non diminuirli gli effetti della sua beneficenza, ancorchè sia parimente benefizio suo che li denari del Monte creschino, ma finalmente convien prima vivere.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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