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      Però conviene che per tutti questi rispetti gli amici mi compatischino e perdonino quel mancamento che ha aspetto di negligenza, ma realmente è impotenza; e bisogna che V. S., come mio parziale sopra tutti gl'altri, mi aiuti a mantenermi la grazia dei miei benevoli di costà et in particolare del S.re Gassendo, tanto da me amato e riverito, col quale potrà V. S. participare il contenuto di questa, ricercandomi egli relazione dello stato mio in una sua lettera, piena della solita sua benignità(380). Mi farà anco grazia farli sapere come ho ricevuta e con particolar gusto letta la Dissertatione del S.re Martino Hortensio(381); et io, piacendo a Dio ch'io mi sgravi in parte dai miei travagli, non mancherò di rispondere alla sua cortese lettera. Con questa riceverà anco V. S. i cristalli per un telescopio, domandatimi dal medesimo S.re Gassendo per suo uso e di altri, desiderosi di fare alcune osservationi celesti; li quali potrà V. S. inviargli, significandoli che il cannone, cioè la distanza tra vetro et vetro, deve esser quanto è lo spago che intorno ad essi è avvolto, poco più o meno secondo la qualità della vista di chi se ne deve servire.
      Berigardo(382) e Chiaramonte(383), amendue lettori in Pisa, mi hanno scritto contro; questo per sua difesa, e quello, per quanto dice, contro a sua voglia, ma per compiacere a persona che lo può favorire nelle sue occorrenze, ma amendue molto languidamente. Ma quello che è degno di considerazione, alcuni, vedendosi un larghissimo campo di poter senza pericolo prevalersi dell'adulazione per augumento de' proprii interessi, si son lasciati tirare a scriver cose, che fuori delle presenti occasioni sarebbero facilmente reputate assai esorbitanti, se non temerarie.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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