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      Quando se dice che il globo tocherà il piano in un punto, è vero; ma quel punto è impossiblle assegnare, et solamente con la mente si concepisse dove è il tatto: et questo non si può intendere o assegnare separabile o indivisibile si no in tanto che è negazione di ulteriore estenzione, come li estremi d'una linea non si dicono punti si no in tanto che oltra quelli estremi non è niente della linea, ma pigliando dove esser si voglia verso la linea, pigliaremo parti infinitamente divisibili: cossì il tatto del globo è l'estremo di tutte le linee che s'incontrano in esso, ma non è assegnabile et non importa nissuna divisione o distintione. De dire: Si facia muovere il globo, succederà qualche altro punto; questo non è vero, perchè succederanno infinite parti divisibili, come anche saranno nel sottoposto piano: et in questo è la differenza, che la divisione si fa per parti assegnate l'una doppo l'altra, come nel'essempio di poligonii; ma in quel moto non si assegnano nissune parti distinte, perchè sempre se ne pigliano divisibili in infinito tanto nel piano come nel circolo. De dire che il moto si facia per punti, prima sopra uno, dipoi sopra un altro, et cossì successivamente fin al fine della linea; sarà contra la suppositione, perchè sarà divisa in parti finite, proponendo dividerla in infinite. Tutta la consideratione consiste in questo: che il globo con parti infinitamente divisibili percorre parti del piano similmente infinitamente divisibili. L'istesso farà ogni piano sopra un piano, o un lato di qual si voglia figura, et anche ogni corpo, movendose sopra un piano.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744