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      Dove vuole mostrare che si può fare un circolo infinito(722), si proba bene che si può fare un circolo magiore et magiore che qual si voglia dato, ma non mai infinito; come l'angolo si fa magiore et magiore, ma quando è fatto linea retta, non è più angolo. Quando si taglia la linea nel meso, tutte le altre saranno eguali, poichè debbono essere nel'istessa proportione; donde se ne segue che la linea passando per l'incontro di esse, sarà retta, perchè tutte sono perpendicolari et cascano sopra un istesso punto: donche sono una linea retta, et non un circolo.
      Finirò, per non essere più importuno, supplicando V. S. me scusi del tedio che io li do con questo discorso mal contesto. È licito di dubitare di tutto per informarsene meglio, et l'oppositioni confermano et rendono più chiara la verità; et questo è il mio fine, non di contrariare, ma di renderme più capace delle sue propositioni, le quali, essendo alte et difficili et tanto sottilmente probate, non puonno essere capite che con difficoltà, almeno dal mio spirito debole et distratto per li continui affari publici, per li quali quasi continuamente o sono in viaggio o destinato per fare viaggio, et leggo li libri come li cani bevvono l'aqua del Nilo, talmente che sempre mi resta inestinta la sete del sapere, come il desiderio di potere servire V. S. molto Ill.re, alla quale con estraordinario affetto bacio le mani.
     
      Di Venetia, a dì 3 Marzo 1635.
      Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma
     
     
      Non intendo la forza ni la deduttione della dimostratione che un circolo divenghi eguale a un punto(723).


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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