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      Iusserunt Elzevirii ut, quandoquidem Francofurti mercatus hoc vere nullus ageretur, exemplaria libri 300 Lutetiam mitterem ad Wilhelmum Pele, marchant libraire en la rue St. Jaques; idque cum facere parassem, et rhedario, qui nuper in Oxenstirni Cancellarii Suecici comitatu Lutetiam ivit, vas transmisissem, illeque promisisset se recte curaturum, in ipso sui discessus articulo renunciavit, nescio quo caussatus, magno cum dolore meo: metus enim est ut, increscentibus denuo latrociniis, non ita facile occasionem aliam transmittendi nanciscamur. Inquiram tamen accuratissime.
      In Apologetico(811) correxi de quibus monuisti. Confido iam reddita amplissimo Hotomanno(812) patrono meo quae proxime misi. Eum verbis meis, quando commodum erit, officiose, quaeso, saluta, et mihi favere perge. V.
     
      6/16 April. 1635.
     
     
     
      3115.
     
      NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC a GALILEO [in Arcetri].
      Aix, 17 aprile 1635.
     
      Bibl. d'Inguimbert in Carpantras. Collection Peiresc, Addit., T. IV, 3, car. 450. - Minuta autografa.
     
      Molt'Ill.re et Exc.mo Sign.r mio et P.rone Col.mo
     
      Dalla seconda lettera(813) di V. S. Ill.re delli 16 Marzo, et da quelle che mi scrivono congiontamente gl'Ill.ri SS.ri Diodati et Rossi, veggo con quanta gratitudine ella s'è degnata ricognoscere quei debolissimi effetti della mia servitù ch'io haveva essercitata a mio modo, cioè con quella semplicità et sincerità che ho professata sempre, et con quanta modestia ella vorrebbe scaricarsi d'ogni pretesto d'invidia et di gelosia che si potesse fondare sopra la stima del suo valore et particolarmente delle nuove inventioni di cui la posterità le ha da essere debitrice, le quali non si potranno mai dissimulare, qualunque artificio che vi possono adoperare suoi nemici; sendo impossibile del tutto di mentovare, per essempio, le corni di Venere, li satelliti di Giove, l'appendici di Saturno e cose simili senza fare honnorata commemoratione della somma virtù et venturosa sagacità di V. S. Ill.re in un sì bel trovato, sì come per quelle montuosità et valli, anzi mari, della luna, alla cui contemplatione ella ha spento il mondo et sollevatelo in certo modo sino al cielo, se più non gli piace che si siano rapite dal cielo coteste nobilissime noticie.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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