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      Non le posso esplicare quanto mi stimo honorato et obligato a quel Ser.mo G. Duca, che si sia degnato riguardare la mia bassezza e nissun merito, fuori che d'una humilissima e devotissima servitù, che è comune a tutta la nostra Religione come singolarmente protetta da quella Ser.ma Casa, che Dio colmi di tutte le prosperità e grandezze. Mi è stato rimesso certo negotio spettante al Ser.mo Principe Cardinale(1175), e l'ho subito spedito con quell'ossequio ch'era mio debito.
      Li quattrini della sua pensioncella li farò rimettere senza perdita, se non prima, al ritorno del nostro predicatore, che è delli PP. dell'Annonciata: e vedrò se l'Arrisio ci volesse aggiongere quella di Marzo.
      Sono pur dietro alla Rosa Orsina(1176) nel lib. 4: la mia pacienza è delusa, credo, dalla speranza di trovare ciò che crede essere le machie et il sole. In tanta faragine non trovo sin hora altro, se non che vi sono le machie, che passano da oriente in l'occidente del sole, che alcune si generano e dissolvono nel disco solare. Tutto è nelle Lettere al Velsero: ma sono ostinato a vedere ove capita quest'animale. Dio conservi V. S. molto Ill.re et Ecc.ma; e le bacio le mani.
     
      Ven.a, 12 Gennaio 1636.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maEcc.mo Galileo
      Dev.mo Ser.eF. F.
     
     
     
      3242*.
     
      EMANUELE SCHORER a GALILEO in Firenze.
      Venezia, 12 gennaio 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XII, car. 195. - Autografa.
     
      Nisi quod servirem Excellentissimo Dn. Berneggero, non audissem rudioribus hisce ac inconditis meis litteris Excellentiam Vestram accedere.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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