E se bene non ho suplito per lui con quella pronteza, che V. S. merita e io conoscho, non è già che io me ne sia dimenticato, standomi sempre nel quore lo stimolo di rilevare V. S., come ho promesso, poi che non posso mostrare altro segno di gratitudine; ma i miei disegni sempre sono stati intraversati da mille dificultà, quali con l'aiuto di Dio spero sopire, e quanto prima io potrò mostrarmi diverso da' costumi di Giulio.
      Mando alcuni pochi tordi e due ricotte, che non si devono appuntare, perchè io non c'ho speso; nè anche V. S. mi deve ringraziare, poi che gli mando quello che non posso torre per me: mentre co 'l fine gli faccio debita reverenza.
     
      Da S.ta Maria a Campoli, 28 Febraio 1636.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevotiss.mo e Oblig.mo Se.re
      Alessandro Ninci.
     
     
     
      3266.
     
      GIOVANNI PIERONI a [GALILEO in Firenze].
      Vienna, 1° marzo 1636.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 186. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re P.rone Col.mo
     
      Avviso a V. S. Ecc.ma come della seguente settimana sarò, col divino aiuto, in Moravia a dar principio alla stampa del libro di V. S., non havendo possuto prima distrigare tutti gl'intoppi che ho incontrati: e credami V. S. che non ho riposo alla mia mente insino che io non mi vedo di adempire quanto devo in servirla. Le figure sono intagliate quasi tutte, perchè sono in tre rami, e le provate riescono (pare a me) ragionevolmente. Subito che siano finite tutte, ne manderò la mostra a V. S., che dovrebbe essere della prossima settimana.
      Quanto scrissi a V. S.(1239), che s'io non potrò assistere insino al fine della impressione, sostituirò persona in mio luogo, torno a confermarlo, et soggiungo che m'ingegnerò che più che sia possibile ne sia fatta sotto li miei occhi et assistenza.