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      Molto Ill.re et Eccell.mo Sig.r, Sig.r Col.mo
     
      Ho consegnato all'Ill.mo Sìg.r Gio. Francesco Labia lire trecento trenta due, che sono di ragione di V. S. molto Ill.re et Eccell.ma, cento nonanta due delle pensioni riscosse, e cento quaranta della maturata alli 25 del passato, che se bene l'Arisio non l'ha pagata, ho voluto trasmetterla con questa commodità; perchè il Sig.r Labia, mio gran Signore, m'ha promesso farla sborsare non solo senza interresse, ma con ordine che le sia contata in piastre fiorentine a lire nove, soldi sei l'una, come qui corre il nostro scudo d'argento, et il fiorentino sino nove e meza. E che le pare della mia economia? Io la veggo ridere di queste frascherie.
      È capitata qui di Holanda la sfera Copernicana. Il Sig.r Nicolò Sagredo, nepote del Sig.r Gio. Francesco, di gloriosa memoria per la virtù di V. S., ne ha una, e questa mattina mi ha dato parola di mandarmela hoggi; e potrebbe farlo, chè ancor serve il tempo. Ma al conto che esso me ne ha fatto, o egli non l'intende nè sa maneggiare, o non è cosa di gran rilevo. Quella dell'Albergheti(1281) da quanti è stata veduta, et in specie dal Sig.r Aproino, hora immerso nei negotii per esser Vicario Capitolare di Treviso, è stata stimata molto bella: et in fatti egli fa girare nell'orbe annuo la terra, et in sè stessa nelle 24 hore, in modo che tenendo il polo sempre paralello a sè medesimo et alla medesima dirrettione verso il cielo, che si vedono vivamente variare le staggioni, i giorni e le notti, con tutte quelle osservationi che V. S. ha poste ne i suoi Dialoghi; et in specie fa vedere ad oculum quello che veramente io non capivo bene delle apparenze delle macchie solari, con tutti quei accidenti che V. S. rappresenta: nessuna delle quali co[se], et se il Sig.r Sagredo m'ha ben informato, si vede in questa, tanto aspettata.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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