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      Di questo Studio non ci è nuova di consideratione. Gli scolari son pochissimi; filosofi non ne è comparsi: ci son bene lettori frati numero 14, che fa ridere e scandalizare ognuno. Io poi alla lezione di cattedra ho hauto buona udienza, ma un continuo flusso e reflusso d'ogni genere di persone. Alla letione di casa ho sempre tutti gli scolari ch'io ci havevo da principio. Di dieci soglion ridursi a uno, io ci ho intera la decina; ho hauto ventura, credo io, di dare in ingegni assai ragionevoli. Ce ne ho tre de' migliori, uno gentil'huomo di Rimini de' Guidoni, uno de' Buonaiuti(18) Fiorentino, e quel gentil'huomo Lucchese, Sig.r Tommaso Balbani, del quale ha già hauto qualche avviso. Di lui veramente conosco una dispositione et attitudine grande, ma si trova contro la volontà di suo padre con altrettanta premura di quel che si havesse il mio di farmi studiar legge. Questa gli progiudica in maniera, che sentendolo suo padre deviato per l'inclinatione verso la mia scuola, l'ha richiamato a Lucca in tutte le vacanze; e dubita adesso il figliuolo del ritorno, o d'haver a star qua anno per anno tanto poco tempo quanto basti per haver le fede del corso scolaresco e dottorarsi. Dice bene questo giovanotto con tutto lo spirito e quasi piagnendo: E se io non ho a studiar le matematiche, mio padre non mi havrà nè matematico nè legista, perchè io mi morrò di dolore. Questo e tutti gli altri riveriscono infinitamente il nome di V. S., ammiratissimo da tutti gli huomini d'intelletto.
      Il Sig.r Pieralli(19) saluta reverentemente V. S., ma séguita nel medesimo stato di cattiva sanità, se non con peggiore.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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