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      Da questi quattro capi, da lei offerti, depende il giudicio, che si aspetta da i Commissari, della sua invenzione. Con che per fine le bacio le mani.
     
     
     
      3482.
     
      ELIA DIODATI agli STATI GENERALIDELLE PROVINCIE UNITE DEI PAESI BASSI [all'Aja].
      Parigi, 15 maggio 1637.
     
      Dal Tomo III, pag. 441-442, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201. La presente è la traduzione, inviata dal DIODATI a GALILEO (cfr. n.° 3499), dell'originale.
     
      Parigi, 15 Maggio 1637.
     
      Illustrissimi e Potentissimi Signori,
     
      La reputazione della vostra potenza, illustrata da i gloriosi successi e dalle memorabili navigazioni loro, avendo ripieno il mondo di stupore, e ridotto l'onor dovuto all'ardita impresa del navigare nell'ammirazione de' nuovi scoprimenti e delle felici conquiste fatte da loro, la ragione voleva che l'ultimo capo che restava per la perfezione della navigazione e per la riforma della geografia, cioè il modo per l'osservazione della longitudine, dopo d'essere stato sin qui cercato da molti indarno, essendo in fine stato felicemente ritrovato dal Sig. Galilei, fenice degli astronomi del nostro secolo, fusse, come nobil trofeo delle sue speculazioni, da lui consacrato all'Eccellenze loro, per esser sotto i felici auspici della loro potenza reso universale a beneficio del genere umano, acciocchè la gloria d'un così necessario ed insperato bene fusse riconosciuta dalla beneficenza loro.
      L'adempimento di questo negozio, Illustrissimi Signori, depende principalmente dal gradimento loro di sì fatto presente, acciocchè in séguito di esso l'autore ne mandi loro la chiarezza ed altre dependenze necessarie per l'uso e la pratica di esso, non avendo cosa alcuna più a cuore (dopo il devotissimo affetto suo di riverire e servire l'Eccellenze loro, testificato da lui con questo suo dono) che di far conoscer loro la verità e la certezza di questa sua invenzione, manifestando loro con ogni pienezza le particolarità specificate nella sua proposta; aspettando sopra ciò l'onore de' comandamenti loro, con tanto maggior zelo quanto, non avendo potuto per l'età provetta venire a riverirle di presenza dall'estreme parti d'Italia, desidera sommamente di deponer quanto prima nelle loro mani l'interiore di questo suo segreto, consolandosi con la speranza che per mezzo loro abbia da esser stabilito e che della sua invenzione ne resti perpetuata la memoria a' posteri.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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