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      Trovomi per ciò in una grandissima afflizione, per non dire disperazione, attesochè ne i miei maggiori bisogni non posso supplire nè al debito nè al desiderio di V. S. molt'Ill., insieme con i SS. Realio ed Ortensio, che mi fanno istanza di quanto prima mandargli la resoluzione ed esplicazione de i quattro capi attenenti al mio negozio della longitudine. Per leggere, o, per dir meglio, per sentire, il contenuto delle tre lettere ultimamente inviatemi(222) da lei, mi è stato necessario ricorrere all'aiuto di amici confidentissimi, tra i quali uno(223) per sua bontà resta appresso di me per aiutare quei bisogni dove la mia mala fortuna mi tiene impotente; ed è questo amico quello che scrive la presente. Scrissi già nell'ultima mia il travaglio dell'occhio: me ne liberai, ma convenendomi scrivere per rispondere a una mano di lettere, e più per ricopiare parte de' miei studi, mi fu forza affaticar la vista tanto, che in pochi giorni ricascai in istato peggiore, nel quale ancora mi ritrovo.
      Ho pensiero di rispondere alla lettera dell'Illustriss. Sig. Realio(224), e, toccando il meglio che potrò per adesso i quattro capi significatimi, far sì che la risposta serva ancora per la lunghissima lettera del Sig. Ortensio(225), la quale, pel carattere a noi inconsueto, ha dato che fare a un paio di miei amici per ritrarne il senso. Scrivendo, manderò annessa con questa la risposta aperta, acciò V. S. molt'Ill. la possa vedere. V. S. mi concede tempo di poter apparecchiare ed avere in pronto le risposte a i quattro capi, quando mi pervenga la risposta degl'Illustriss.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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