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      86r., di mano di VINCENZIO VIVIANI. Il primo periodo di tale capitolo, fino alle parole "sarà necessario", si legge nello stesso codice anche a car. 69r. e 77r., di mano pur del VIVIANI, e a car. 148r. di mano di un suo amanuense; e a car. 69r. il VIVIANI premette quest'indicazione: "Il Galileo all'amico di Parigi, d'Arcetri ne' 6 Giugno 1637".
     
      Quanto poi all'impresa alla quale si apparecchia il Sig. Carcavil, come per altra ho scritto a V. S., non mi mancherà d'aggiugner al resto delle mie opere altre cose di nuovo; e quando io veda qualche principio dell'opera, non mancherò di mandare quanto sarà necessario. M'è anco passato per la mente, che quando il Sig. Elsevirio si risolvesse interamente di ridurre in un sol volume tutte l'opere mie, e che gli fusse grato di averle latine, e ben tradotte e mantenutone il senso, potrei con l'aiuto d'un amico che dimora appresso di me, et è scrittore della presente, dar buona satisfazione, perchè tra l'amico et io ridurremmo il tutto in istile chiaro, seben non con tanta energia con quanta posso spiegarmi nella nostra favella toscana.
     
     
     
      3496.
     
      GALILEO a LORENZO REALIO [in Amsterdam].
      Arcetri, giugno 1637.
     
      Dal Tomo III, pag. 174-180, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.° 1201.
     
      Dalla Villa d'Arcetri, 5 Giugno(226) 1637.
     
      Insieme colla cortesissima e benignissima lettera di V. S. Illustriss.(227) ne ricevo una del molt'Ill. e dottissimo Sig. Martino Ortensio, inviatemi ambedue dal mio carissimo, confidentissimo ed officiosissimo amico il molt'Ill.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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