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      Sig. Elia Diodati da Parigi. Queste mi sono pervenute in tempo che non ne ho potuto leggere pure una sillaba, mediante una flussione nell'occhio destro, che mi toglie l'uso della vista non meno che se io fussi del tutto cieco; onde mi è stato forza servirmi degli occhi altrui. E siccome tale mia passione mi è stata cagionata dallo scriver molto da tre mesi in qua, così mi toglie al presente il potere scrivere pure una parola; onde per dare quella maggior soddisfazione, che il mio sinistro accidente mi permette, a V. S. Illustriss. ed al Sig. Ortensio, ho preso partito di scrivere a lei sola, in modo però che la mia risposta serva per ambedue le Signorie loro. E questo torna tanto opportunamente, quanto le domande contenute nelle lettere loro sono l'istesse.
      Mi avvisa V. S. Illustriss., aver presentata la mia proposta a gl'Illustriss. e Potentiss. Ordini delle Provincie Unite(228), e quella essere stata gratamente e benignamente ricevuta e di più averne sopra di essa decretato, e che per mano del Sig. Ortensio riceverei copia della risoluzione di essi Signori Illustriss. e Potentissimi(229), la quale però non mi è pervenuta, mancandoci l'autenticazione del Sig. Cornelio Musch, di cotesti Potentissimi Signori degno Gratiario, cioè (come credo in nostra lingua) Cancelliere: contuttociò non voglio restar di dare quella maggior soddisfazione, che al presente mi sarà conceduto, alle domande e a i dubbi che mi vengono promossi sopra la pratica usuale della mia invenzione sopra il ritrovamento delle longitudini tanto in mare quanto in terra.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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