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      E prima li dico, che se bene non ho per ancora hauto risoluzione del mio negozio(283), ed ancorchè dalle parti di Vinetia siino difficoltà gagliardissime, in ogni modo vivo il più contento huomo del mondo, e spero con l'aiuto di Dio superare questi ponti, questi mostri, questi antropofaghi e Lestrigoni, asini armati, e simili; e quando non ne potessi cavare construtto nessuno, io spero di uscire di bordello con honor mio, in capo a 25 anni, e, quello che mi conforta, spero rivedere V. S. molto Ill.re e stare seco qualche giorno.
      Li voglio ancora di più dare conto di un altro gusto che ho hauto in questi giorni, di una strana meraviglia, la quale, se bene in parte non mi gionse nova, tuttavia non haverei mai creduto che fosse tanto stravagante. La cosa è questa: che un giovane mio scolaro(284), di spirito ed intelletto assai lucido, trattando meco del caldo, dopo havere celebrato e lui ed io la dottrina di V. S. molto Ill.re, spiegata divinamente nel Saggiatore, mi venne detto che se fosse preso un mattone, e tinto dalla medesima faccia mezo nero e mezo bianco, ed esposto a questi soli ardenti e lasciatelo stare per un'hora o poco più, si sarebbe riscaldato sensibilmente più nella parte nera che nella parte bianca; e poi essendo il sodetto giovine scolaro de' R.di Padri del Collegio Gregoriano, e del Padre Confaloniero(285) in particolare, filosofo insigne e prontissimo in risolvere qual si voglia problema per difficile che ci sia, mi venne in pensiero di indurlo a dimandare la ragione di questo accidente al suo maestro, ma con proporli la conclusione alla roverscia, cioè con dimandargli la ragione perchè si riscaldava più la parte bianca che la nera; e lo assicurai che la filosofia profonda del Padre haverebbe subito assegnata la causa vera, adequata e chiarissima di questa stravaganza.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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