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      18-30 [Edizione Nazionale] sono, nello stesso codice, a car. 69t., pure in copia di mano del VIVIANI, che premette quest'indicazione: "Il Galileo all'amico di Parigi, in lettera soscritta di sua mano, li 4 Luglio 1637, d'Arcetri"; e si leggono, sempre nello stesso codice, anche a car. 31r. (di mano del VIVIANI) e a car. 148t. (di mano d'un amanuense del VIVIANI): e dalle indicazioni premesse a car. 31r. e 148t. alle copie del capitolo ricaviamo che l'originale di questa lettera era di mano di MARCO AMBROGETTI
     
      poichè l'opere che si stampano adesso contengono due intere scienze, tutte novissime e dimostrate da' loro primi principii et elementi, sichè, a guisa degli altri elementi matematici, aprono l'ingressi a campi vastissimi, pieni d'infinite conclusioni ammirande; perlochè leggieri stima fo di tutto quello che sin qui ha visto il mondo di mio, in comparazione di questo che resta a vedersi....
      Quanto all'impresa dell'Ill.mo Sig. Carcavil, V. S. faccia pur istanza che dia mano all'opera, cominciando in tanto dal Nuncio Sidereo, già latino, e dall'Uso del Compasso Geometrico, fatto pur latino già dal Sig. Berneggero, che fra tanto fo tradurre in latino tutto il resto delle mie opere; e quando io vegga un poco di principio, potrò mandar le Lettere solari, già finite di tradurre, e di mano in mano conseguentemente tutte l'altre mie composizioni, sichè non resterà impedimento alcuno all'ottenere il privilegio. E quando V. S. scorga costà irresoluzione o turbamento, me ne dia avviso, perchè credo che dando l'opere tutte latine al Sig.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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