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      Gusto ancora che le altre sua fatiche e studii si andassino stanpando; e oltra li sei fogli ricevuti ne haverà ricevuto altri: e come la puole credere, il S.r Diodati non lascerà l'inpresa, essendo troppo affectionato alle sua cose, e l'honora e riverisce conforme alli sua meriti, come faceva il povero S.r de Pereice buona memoria, che da tutti li virtuosi del regnio viene pianto, che tutti hanno fatto grave perdita, e tanto più, per quanto intendo, haveva cose nobilissime fra le mane per mettere sotto stampa, e adesso Dio sa come l'andrà. E facendoli con questo reverentia, con affetto li pregherò dal sommo Dio il colmo d'ogni sua prosperità e felicità.
     
      Di Lione, questo dì 12 d'Agosto 1637.
      Di V. S. molto Ill.eS.r Galileo Galilei.
      Ser.re Aff.mo e Par.te Dev.moRub.to Galilei.
     
      Fuori: [Al] molto Ill.e mio S.re e P.ne Col.moIl S.r Galileo Galilei, Matt.co primo di S. A. S.
      Firenze, in Arcetri.
     
     
     
      3541*.
     
      BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Arcetri].
      Roma, 15 agosto 1637.
     
      Bibl. Palatina in Parma. Cod. HH. IX. 60. 191, pag. 118-148. - Copia di mano dello stesso BENEDETTO CASTELLI: cfr. l'informazione premessa al n.° 3539. Un'altra copia, di mano del sec. XVII, si ha nei Mss. Gal. della Bibl. Nazionale di Firenze, Discepoli, T. I, car. 149r.-165t., la quale porta il titolo: "Mattonata del Rev.mo P. Abate D. Benedetto Castelli, Monaco Cassinense"; e la lettera fu pubblicata (con la data erronea del "15 d'Agosto 1638") a pag. 57-79 dell'opera: Alcuni opuscoli filosofici del Padre Abbate D. BENEDETTO CASTELLI ecc., In Bologna, per Giacomo Monti, 1669. Così il codice della Collezione Galileiana come la stampa Bolognese offrono, a confronto dell'autografo Parmense, numerossime differenze più che altro formali, e anche alcune aggiunte sostanziali (mentre, per il contrario, mancano di alcun tratto che si legge nel codice di Parma); differenze e aggiunte che possono forse, in parte, rappresentare correzioni introdotte posteriormente dall'autore, ma che, in parte almeno, sono dovute ad arbitrii altrui, come, per quel che risguarda l'edizione Bolognese, lo stampatore stesso apertamente dichiara nella prefazione "a' lettori". Abbiamo esemplato la nostra edizione sul codice Parmense; e delle aggiunte importanti dell'altro codice e della stampa abbiamo tenuto conto appiè di pagina, trascrivendole dal codice Galileiano (che chiamiamo G), quando non erano della sola stampa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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