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      Ricevo la lettera gratissima di V. S. molto Ill.re et Eccell.ma d'i 24, et mi vado sempre più consolando per il miglioramento che V. S. va facendo, quale prego il Signore lo conduca se non a piena sanità, a quella almeno che seco patisce l'età.
      Aspetto hoggi risposta da Brescia, se l'Arisio vuol mandare la pensioncella già maturata il mese passato; e credo certo lo farà.
      Per la settimana che viene mandarò tutti li particolari che V. S. mi scrive al Sig.r Elzivir; e resto con grand'ammiratione di non vedere altri fogli che li già mandati, perchè non tralascio mai occasione di farlo solecitare dal Sig.r Giusti(488).
      Lo specchio che si credeva il Sig.r Albergheti(489) far parabolico, non gli è poi riuscito come credeva, et il maggior effetto che faccia è l'abbrucciare nella distantia di cinque in sei piedi. Egli però non si perde d'animo di voler tentare il meglioramento.
      Un mercante Alemano galant'huomo, et che ha gran gusto nelle matthematiche, si è servito del mio occhiale per una lunatione. Hora mi mette in croce che glie ne procuri uno in proprietà. Mi dice anco che costì ne sarà da altri pregata V. S. Io non ho potuto negarli di fargliene moto, perchè dai ragionamenti ha potuto conoscere che io amo V. S. in grado supremo e la stimo l'unica fenice di questo secolo. Non vorrei però esserle importuno.
      Gli Eccell.mi Sig.i Procurator Veniero(490) et Zaccaria Sagredo sono in ottimo stato, e mai visito il Sig.r Veniero che non mi dimandi di lei con demostratione di grand'affetto. Dio N. Signore la conservi, come di tutto cuore Lo prego: et a V. S. molto Ill.e et Eccell.ma bacio le mani.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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