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      Le nuove osservazioni fatte da me nella faccia lunare ci porgono indubitabile certezza come la conversione di essa luna, fatta nel suo dragone, ha per centro il centro della terra; sì che se l'occhio del riguardante fusse in tal centro collocato, nessuna di tali mutazioni scorgerebbe, in maniera che la nostra lontananza dal centro della terra e l'obliquità del dragone cagionano tutte le apparenti mutazioni: come con un poco di ozio (del quale al presente son del tutto privo) potrò significarle; ma facilmente con questo poco di cenno ella per sè stessa penetrerà il tutto.
      Sto con grande avidità aspettando i fogli smarriti, e gli altri che haveranno stampati di poi.
      Alla cattiva nuova della mia imminente cecità totale voglio pur arrecarle un poco di temperamento al dolore che son sicuro che ella ne sente; e questo è, che quanto al resto della corporale sanità sono, la Dio grazia, ritornato in assai mediocre stato: onde non casco di speranza di esser per potere andar deponendo i miei problemi varii e le postille in risposta alle opposizioni principali di quelli che mi hanno scritto contro, e forse qualche altro pensiero che impensatamente mi potrebbe sovvenire.
      O di quanta consolazione mi è il sentire che l'Ecc.mo Sig.r Pro.r Vernero(494) mi conservi ancora luogo nella sua grazia! Procuri essa di conservarmelo col fargli certa testimonianza della mia humilissima e devotissima servitù. Ricordisi di me nelle sue orazioni, e mi continui il suo amore.
     
      D'Arcetri, li 5 9bre 1637.
      Della P. V. R.ma


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





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