Pagina (330/584)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ha in manco di due anni qui in Roma cavata la pietra a ventisei huomini, de' quali nessuno è morto e tutti ora godono intiera sanità; il che dico solo a V. S. molto Ill.re per darle un saggio del valore di questo huomo. Io l'ho conosciuto di là da' monti, e qui in Roma passiamo strettissima familiarità; ed avendole io conferito questo mio disgusto, m'ha detto aver curati infiniti di simili accidenti, ancorchè fossero di età gravissima e per altro non troppo sani, ed esserne la cura facilissima. Scriverò ad verbum il suo consiglio, secondo me l'ha dettato, senza aggiongere o sminuire. Dice donque che fa di mestiero, nel principio di questo infausto accidente, rimovere tutte le cause che posson impedire che le cataratte non s'indurino e si condensino, come sariano lacci, cauterii e l'applicazione di medicamenti topici, i quali possono causare che la materia delle cataratte acquisti una natura troppo rara, sottile e vaga, la quale, non potendo poi ubbidire all'industria dell'ago, si renderia ribelle ad ogni operazione chirurgica; ma che bisogna lasciarle digerire e maturare dalla natura, sin tanto che si condensino, che piglino una certa sede et assorbino tutto l'umore che è diffuso nell'albugineo. Quando poi saranno arrivate alla perfetta maturità, la quale si conoscerà all'ora che non si vedrà niente del tutto, solo che un certo splendore del sole o di una candela, e che sfregolando la pupilla con la palpebra di sopra si slarghino e si riuniscano nell'istesso tempo con gran prestezza et acquistino un color bianco et argenteo; e facilmente si scorge la densità e mole della cataratta col mettere tra l'occhio et una candela accesa una caraffa rotonda di sei o sette dita di diametro, piena d'acqua, overo uno specchio concavo, facendo che il cono del lume dia nella pupilla, et in questo modo si vedrà chiaramente quanto la cataratta sia grande e densa e se sia matura; e quando si conoscerà esser matura (et è bene aspettar la perfetta maturità, non passando tempo), all'ora facilissimamente con l'ago si caverà con poco dolore e si tornerà la vista al pristino suo stato: ed asserisce averne cavate a vecchi di 80 et 85 anni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XVII. Carteggio 1637-1638
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 584

   





Roma Roma